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Potere del web, potere nel web

Terzo giorno di incontri della Biennale Democrazia 2011, i ragazzi incontrano De Martin, Tremolada, Ferraris e Infante al teatro Gobetti per discutere di libertà nel web e strumenti di controllo, metodi per essere critici, per valorizzare e comprendere internet.
Se un Paese decidesse di staccare la spina a internet anche solo per poche ore, quel Paese collasserebbe poiché, tramite la rete, al giorno d’oggi si controlla ogni cosa: economia, trasporti, comunicazioni e commercio.
Con queste parole il professor De Martin apre il dibattito sul potere del web e nel web, come internet abbia cambiato il volto del mondo negli ultimi anni e di come sia un fenomeno sempre più in crescita, infatti il prossimo G8 che si terrà a maggio avrà come tema il potere di internet.
Nonostante la sua crescita esponenziale, in Italia il 45% delle persone non ha mai usato un computer a causa di un disinteresse e un ignoranza verso le nuove tecnologie, infatti si è diffusa la repulsione se non la paura di usare e affidarsi a mezzi ormai essenziali come Internet.
Esistono pareri discordanti riguardo alla utilità del web, alcuni sostengono che possa essere un mezzo per diffondere e affinare idee e pensieri in tutto il mondo, alcuni invece vedono la rete come un ennesimo mezzo di controllo globale, infatti è stato dimostrato che ogni singolo accesso e ogni singola operazione fatta da un utente è registrata. In questo modo si viene a creare un nuovo sistema di padroni e sudditi.
Il professore di filosofia e teoretica Ferraris afferma che internet è al giorno d’oggi assolutamente un bene da usare e da sfruttare poiché, avendo una rete globale così vasta, è possibile legare pensieri e idee di persone molto distanti tra di loro. Internet è insomma un mezzo per unire le masse. L’esempio più eclatante e più recente è il cosiddetto “Risorgimento Nord-Africano†in cui tutte le rivolte esplose in Tunisia, Libia, Egitto sono state possibili grazie al massiccio impiego di social networks come Facebook e Twitter.
Per quanto riguarda il lato negativo di internet si può parlare del fatto che ogni accesso alla rete e ogni impiego di essa sia controllato è quindi ovvia la domanda: Internet è libero o è un altro mezzo di potere e controllo?
Di certo “il potere deve essere disinnescato ma non abbattuto†, sostiene Infante, infatti bisogna usare internet e tutti i social networks per impedire che siano loro a usare noi. Usarli per non subirli.

 


Tessere la rete della democrazia

Peter Gomez, direttore del Fatto Quotidiano online, dopo 25 anni di giornalismo tradizionale ha scelto la rete per fare informazione.
La specificità del web per Gomez sta innanzitutto nella potenzialità partecipativa: la possibilità di commentare, contestare, aggiungere, contraddire. “Se hai qualcosa da dire dilla sul Fatto quotidiano†vorrebbe diventare il motto della testata online.
Ovviamente però bisogna avere il coraggio di affrontare il dialogo aperto coi propri lettori e questo non è poi così scontato. Soprattutto in Italia dove Internet è ancora poco diffuso per ragioni principalmente economiche e politiche.
La rete, infatti, agevola la diffusione gratuita di contenuti, che spesso sono gli stessi della tv. Mediaset, ad esempio, proprio per questa ragione è in causa con Google per difendere i suoi programmi dalla diffusione su Youtube. È invece illecito ogni tentativo di limitare il diritto di cronaca, rivendicando i diritti anche su brevi spezzoni di programmi che hanno l’intento di criticare o svelare ‘bufale’.
Un altro punto a favore del web è l’impossibilità di nascondere le notizie, grazie alla molteplicità delle fonti e dei canali, in questo senso i social networks svolgono un importante compito nella condivisione e la diffusione delle notizie.
Infine la rete si differenzia dalla carta stampata e dalla tv in quanto capace di tenere memoria degli articoli, grazie alla presenza degli archivi online.
Un aspetto negativo, invece, è la diffusione di bufale che possono avere una certa risonanza, ma è vero anche che la stessa rete finisce per cancellare.
Concludendo quindi Internet non può essere, secondo Gomez, un mezzo di distruzione di massa come la televisione in quanto contiene in sé gli anticorpi per i suoi stessi mali.
Il web è quindi il medium più democratico, ma sebbene sia positivo il diffondersi di forme di giornalismo partecipato, è necessario che rimangano sacche di giornalismo professionistico, garante di un informazione completa e documentata.